Noto per essere uno dei più suggestivi borghi delle Marche, Corinaldo è una cittadina dalla lunga storia e dal grande fascino che ogni anno ospita alcune delle ricorrenze e delle feste popolari più famose della regione. Le origini della città sono intrise di miti e leggende ma pare che Corinaldo sia stata fondata al tempo dei Romani con il nome di “Suasa Senonum” e poi questo territorio sia prosperato nel Medioevo diventando un importante centro commerciale. Per la sua posizione strategica, infatti, Corinaldo era un ambito avamposto e così la cittadina si è dovuta presto dotare di una cinta muraria e di una struttura fortificata.
Nel XIII secolo, Corinaldo si è dovuta sottomettere alla potente vicina Città Regia di Jesi ed è entrata a far parte della sua rete di Castelli. Dopo essere passata sotto la dominazione dello Stato Pontificio, la città è stata guidata dai Malatesta, dagli Sforza e dai Della Rovere fino a ottenere lo status di città indipendente. Tra il XVII e il XVIII secolo Corinaldo ha poi vissuto un periodo di intenso sviluppo artistico, architettonico e commerciale e si è arricchita di eleganti dimore, palazzi gentilizi e maestosi edifici civili e religiosi.
Oggi, Corinaldo è celebre per le sue mura medievali considerate tra le meglio conservate delle Marche che sono un simbolo della sua ricca storia e rappresentano una testimonianza tangibile del suo glorioso passato. Inoltre, i suoi vicoli pittoreschi, le case in mattoni, le botteghe e le feste tradizionali rendono la città una meta di grande fascino e richiamano moltissimi visitatori durante tutto l’arco dell’anno. Circondata da paesaggi mozzafiato e ricca di tesori storici, Corinaldo è una destinazione imperdibile per chi desidera scoprire il fascino più autentico delle Marche.
Per il suo importante patrimonio storico e artistico, Corinaldo rientra nel club “I Borghi più belli d’Italia” ed è stato ufficialmente riconosciuto come il Borgo più bello d’Italia nel 2007; inoltre la città è stata insignita del titolo della Bandiera Arancione del Touring Club. Il suo suggestivo centro storico è un labirinto di vicoli lastricati che ospitano eleganti edifici come il maestoso Palazzo Comunale e il Teatro Carlo Goldoni ma anche storiche chiese come la Chiesa di San Francesco.
Per accedere al nucleo storico antico di Corinaldo è necessario accedere alla cinta muraria medievale e quella che possiamo ammirare ora è stata realizzata nel XIV secolo dall’architetto senese Francesco Di Giorgio Martini. Estese per circa 912 metri attorno a tutto il centro storico le mura sono dotate di torri di difesa, feritoie, camminamenti di ronda e porte d’accesso, rendendo così Corinaldo un raro esempio di città fortificata giunto sino a noi.
Tra le antiche porte d’accesso tre sono giunte ancora visibili: Porta Nova, Porta San Giovanni che un tempo ospitava la casa del Bargello, ovvero il capitano del popolo, e Porta di Santa Maria del Mercato dove si possono ammirare i resti di un ponte levatoio e di un torrione poligonale. Lungo la cinta muraria erano presenti delle torri di avvistamento, tra le quali la più famosa è quella dello Sperone costruita nel XV secolo a forma pentagonale e alta circa 18 metri.
Nei tempi antichi le “piagge” erano delle vie in salita che collegavano i diversi livelli sui quali era stato costruito un paese. Via La Piaggia è la via più famosa di Corinaldo dato che è una scalinata circondata da tipiche case dalla quale si dipanano suggestivi vicoletti. La Piaggia un tempo era una rampa in salita mentre ora è composta da 109 gradini e a circa metà della salita si trova il famoso Pozzo della Polenta, legato a una storia locale davvero curiosa.
Si dice, infatti, che nel XV secolo qui sia stato fatto costruire questo pozzo per rifornire di acqua le abitazioni della zona ma un giorno un uomo mentre saliva la via con un sacco di farina di granoturco sulle spalle sentendosi affaticato abbia appoggiato il sacco sul bordo per recuperare un po’ di fiato. La sfortuna ha voluto che il sacco sia caduto nel pozzo e l’uomo per recuperarlo si sia calato all’interno e non sia più riemerso.
Le donne del paese che avevano visto tutta la scena non vedendo l’uomo riemergere, invece di aiutarlo, avevano cominciato a spettegolare e a dire che questo si stava mangiando la polenta nel pozzo. La vicenda è poi diventata l’occasione per organizzare un’annuale rievocazione storica su questa simpatica storiella dove gli abitanti si vestono con costumi del Cinquecento.
La Chiesa di San Francesco è considerata un vero e proprio capolavoro dell’architettura religiosa dato che all’interno custodisce pregevoli opere d’arte e affreschi del pittore italiano Claudio Ridolfi (1570 – 1644). Si sa per certo che già nel XIII secolo qui fosse stata costruita una chiesa con torre campanaria che purtroppo è andata in parte distrutta e quella che possiamo ammirare ora è frutto di lavori eseguiti nel XVIII secolo.
Progettata dall’architetto Arcangelo Vici di Arcevia, la chiesa vanta una pianta a croce latina ad un’unica navata con cappelle laterali, transetto sormontato da una cupola e infine un’abside. Nella terza cappella laterale a destra è custodito un prezioso crocefisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore Donnino da Urbino, mentre all’interno si trovano tre importanti dipinti di Claudio Ridolfi, allievo di Paolo Veronesi.
Non tutti sanno che Santa Maria Goretti è nata nel 1890 a Corinaldo dove poi ha vissuto per gran parte della sua vita insieme alla sua famiglia che era dedita all’agricoltura. La giovane Maria è morta in seguito a un tentativo di stupro a soli dodici anni ed è stata santificata e canonizzata negli anni Cinquanta. A Corinaldo si è così deciso di intitolare a Maria Goretti un santuario nel luogo in cui era già presente una chiesa dedicata a Sant’Agostino con un attiguo monastero. L’edificio religioso era stato costruito tra gli anni 1740-1756 mentre il monastero tra il 1767 e il 1780 su progetto dell’architetto Giuseppe Carbonari Geminiani.
Ora il santuario si presenta all’esterno abbastanza semplice, mentre l’interno è più sontuoso ed è considerato un interessante esempio di tarda architettura barocca; l’edificio religioso, infatti, vanta una pianta a croce latina con un’unica grande navata che ospita numerose opere d’arte e oggetti di valore. Tra le testimonianze più importanti spiccano una statua lignea di Santa Maria Goretti e un’urna in argento contenente l’osso del braccio con il quale la martire tentò di difendersi durante la violenza. All’interno del Santuario si trova anche la tomba di Alessandro Serenelli, aggressore e assassino della giovane Maria.
Il Palazzo Comunale che ora possiamo ammirare è stato costruito in mattoni e pietra d’Istria tra il 1784 e il 1791 su progetto dell’architetto Francesco Maria Ciaraffoni, su luogo che in precedenza ospitava uno stabile municipale di stile rinascimentale. Il precedente palazzo, però, era sede non solo di uffici ma anche delle magistrature comunali e delle aule del tribunale.
L’edificio eretto nel XVIII secolo si presenta come un importante esempio di architettura neoclassica con un maestoso scalone che permette di accedere al salone principale dedicato ad Arnaldo Ciani, primo sindaco di Corinaldo. Qui si possono ammirare anche diversi ritratti di alcuni cittadini di Corinaldo divenuti famosi.
La Chiesa dell’Addolorata che possiamo ammirare ora è frutto di lavori di costruzione avvenuti fra il 1740 e il 1755, nel luogo in cui in precedenza erano già presenti un convento e una chiesetta dedicata a Sant’Anna. La facciata molto semplice è stata rifatta nel 1925 mentre l’interno in stile rococò custodisce pregevoli arredi, importanti affreschi e la statua della Madonna Addolorata. La Chiesa dell’Addolorata ospita anche una piccola cripta dedicata a Santa Maria Goretti.
La Pinacoteca di Corinaldo nota anche come Raccolta d’arte Civica Claudio Ridolfi custodisce al suo interno reperti, dipinti e testimonianze religiose, molte delle quali sono state raccolte con la soppressione degli ordini religiosi.
Il percorso permette così di ammirare diciotto splendidi reliquiari in legno scolpito e dipinto realizzati da intagliatori siciliani nel XVII secolo, una croce processionale in argento sbalzato del 1615 e diverse pale d’altare recuperate da chiese demolite nel corso dell’Ottocento.
Nella pinacoteca sono esposte anche opere di numerosi autori locali come Domenico Peruzzini, Ercole Ramazzani, Gaspare Gasparini, Claudio Ridolfi e di altri artisti dei secoli XVII e XVIII.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Durante una visita alla cittadina di Corinaldo la zona migliore in cui soggiornare è senza dubbio quella del centro storico dove si trovano una discreta varietà di sistemazioni. Qui, infatti, i visitatori possono scegliere tra piccoli hotel, accoglienti B&B o affascinanti residenze storiche che permettono di raggiungere con facilità i principali punti di interesse e i numerosi ristoranti.
Corinaldo è facilmente accessibile dalle principali città italiane, grazie alla sua posizione strategica e alla presenza di collegamenti stradali. In auto, infatti, si può raggiungere la città utilizzando l’autostrada A14, sia da nord che da sud, fino all’uscita di Senigallia e poi proseguire lungo la Strada Provinciale Corinaldese per 18 km fino a Corinaldo.
Le stazioni ferroviarie più vicine, invece, sono quelle di Senigallia e di Ancona che sono poi collegate a Corinaldo tramite corse autobus. L’aeroporto più vicino è quello di Ancona (Falconara Marittima) che dista all’incirca 40 km e si raggiunge sempre tramite la A14.
Che tempo fa a Corinaldo? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Corinaldo nei prossimi giorni.
Situata su un colle a circa 203 metri di altitudine, Corinaldo è una cittadina che si trova nell’entroterra marchigiano ma non troppo lontano dal litorale adriatico. La città dista 20 km da Senigallia, 47 km da Pesaro e 53 km da Ancona.