Jesi è un gioiello incastonato tra le colline marchigiane dal grande patrimonio architettonico e ricco di cultura e tradizioni millenarie che raccontano molto della sua lunga storia. I primi a insediarsi nella zona sono stati i Pelasgi intorno al III secolo a.C. ma poi con i romani qui è stata fondata una colonia che negli anni è diventata un importante centro commerciale e amministrativo. Nel corso dei secoli successivi, Jesi è passata sotto il dominio di diverse civiltà, tra cui Bizantini, Longobardi e Franchi, fino a diventare la capitale della piccola Respublica Aesina, un insieme di comuni della Vallesina.
In seguito, durante il periodo medievale Jesi ha raggiunto il suo massimo splendore ed è diventata un importante centro culturale e politico sotto il dominio dei Signori di Jesi. Grazie al fatto che proprio a Jesi nel dicembre del 1194 è nato Federico II di Svevia, la città ha ricevuto il titolo di “Città Regia” che sanciva importanti diritti di autonomia e libertà comunali. Durante l’epoca rinascimentale, Jesi si è arricchita di prestigiosi palazzi, chiese e opere d’arte, molte delle quali sono ancora visibili nel suggestivo centro storico.
Oggi, Jesi è una città che è riuscita a conservare numerose testimonianze della sua storia come le antiche mura medievali e le maestose torri che si alternano a eleganti palazzi rinascimentali e a vivaci piazze, creando un’atmosfera unica e affascinante. Inoltre, la posizione Jesi la rende una località ideale da usare come base dato che da qui è facile raggiungere sia la costa adriatica sia diverse cittadine dell’entroterra.
Jesi è una città che merita di essere esplorata e scoperta a piedi partendo dal suo centro storico che ha il cuore in Piazza Federico II che è stata intitolata al famoso imperatore nato proprio in questo luogo. Circondata da eleganti palazzi rinascimentali, negozi e bar la piazza è luogo di incontro per i locali ma anche il punto di partenza ideale per i visitatori che vogliono cominciare a immergersi nell’atmosfera unica di Jesi. Qui, ora, si trovano alcuni dei siti e degli edifici più famosi come la Cattedrale di San Settimio, l’ex chiesa di San Floriano e lo storico Palazzo Ghislieri, che è sede del Museo Federico II.
Costruito tra il 1486 e il 1498 dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, il Palazzo della Signoria è un elegante edificio rinascimentale considerato un capolavoro architettonico che ora ospita il municipio di Jesi. La facciata principale è in laterizio e vanta un doppio ordine di finestre circondate da cornici in pietra finemente scolpite. Ai quattro angoli dell’edificio ci sono degli scudi araldici sporgenti con delle piccole teste di leone e cornucopie.
L’edificio si sviluppa attorno a un cortile circondato per tre lati dalle sale del palazzo che risultano finemente affrescate e conservano collezioni d’arte che raccontano la storia della città. All’interno del Palazzo ha sede anche la “Biblioteca comunale Planettiana” che è stata fondata nel 1859 e prende il nome dalla famiglia Pianetti che ha fortemente contribuito alla sua apertura con diverse donazioni. Qui sono conservati numerosi manoscritti, incunaboli e opere di grande valore donati sia da enti sia da privati.
Il 26 dicembre 1194 la regina Costanza d’Altavilla in viaggio nella zona delle Marche ha dato alla luce a Jesi il figlio Federico, che poi è diventato imperatore e ha riconosciuto a questo territorio importanti privilegi. Vantaggi e facilitazioni alla città sono poi continuati per anni anche con i figli di Federico II di Svevia, Enzo e Manfredi, e grazie anche a questi Jesi ha potuto svilupparsi molto.
Per scoprire la storia di Jesi e della sua espansione si può, quindi, visitare il Museo “Stupor Mundi” di Federico II ospitato all’interno dello storico Palazzo Ghislieri. Qui è possibile seguire un percorso esteso su sedici sale che comprende pannelli multimediali, installazioni interattive, video ma anche manufatti storici e opere d’arte che documentano la storia di Federico II e il suo legame con la città e con il territorio marchigiano più in generale.
Il Museo è conosciuto anche come “Stupor Mundi” in onore del soprannome dato all’imperatore Federico II per il suo grande interesse verso lo studio di diverse materie come la filosofia, l’astrologia, la medicina, le scienze naturali e la matematica, tanto che era amico del matematico Leonardo Fibonacci.
Il Duomo di San Settimio si trova nella Piazza principale di Jesi ed è stato costruito tra il XIII e il XIV secolo su progetto di Giorgio da Como ma poi l’edificio ha subito nel corso del Settecento diversi lavori di ristrutturazione e rimaneggiamento. All’esterno la chiesa si presenta con una facciata a capanna affiancata da un campanile a pianta quadrata, costruito a fine Settecento da Francesco Matellicani, che in cima presenta un orologio e una campana.
All’interno, invece, la chiesa ha un’unica navata realizzata secondo lo stile romanico-gotico in voga nel XVIII secolo e qui si possono ancora ammirare parti dell’antica costruzione come due acquasantiere a forma di leone. Durante i lavori sono state aggiunte anche le cappelle laterali decorate con numerosi dipinti, ornamenti e arredi, tra i quali spicca una fonte battesimale in marmo rosso di Verona del Cinquecento.
Agli inizi del XV secolo questo sito ospitava una semplice edicola con un’immagine della Vergine alla quale molti cittadini chiedevano miracoli e rivolgevano preghiere. In molti si sono proprio recati qui a metà Quattrocento per chiedere di liberare la città di Jesi dall’epidemia di peste che stava mietendo moltissime vittime. Con la fine dell’epidemia la piccola edicola è stata trasformata in una cappella più grande per ringraziare la Vergine dell’aiuto concesso alla popolazione.
Successivamente la cappella è stata ampliata più volte fino a essere stata in gran parte ricostruita a metà del Settecento secondo lo stile barocco. Al suo interno si può ancora ammirare l’affresco che rappresenta la Madonna della Misericordia realizzato da Andrea di Bartolo che era parte della piccola cappella originaria. Di notevole importanza anche due quadri dell’800 che rappresentano intercessioni miracolose della Vergine Maria.
Un’altra delle tappe da non perdere in città è senza dubbio l’ex chiesa di San Floriano, costruita nel XII secolo e divenuta in poco tempo l’edificio religioso più importante di Jesi. La chiesa a cui poi si è aggiunto il convento, fondato dai frati minori francescani, ha attraversato varie fasi di trasformazione nel corso dei secoli. I lavori strutturali più importanti sono stati svolti nel 1743 dall’architetto Francesco Maria Ciaraffoni, mentre le preziose decorazioni della volta sono state eseguite nell’Ottocento da Luigi Mancini che ha realizzato “Le Storie di San Francesco”.
La chiesa è stata sconsacrata nel 1860 ed è diventata prima sede della Biblioteca civica, poi della Pinacoteca Comunale mentre oggi ospita il Teatro studio Valeria Moriconi ed è uno spazio dove vengono organizzati anche eventi culturali e mostre.
Su una piccola collina fuori dal centro storico di Jesi si trova la Chiesa di San Marco che si pensa sia stata in principio costruita come un’abbazia benedettina ma poi nel XIII secolo sarebbe stata donata ai francescani. Proprio i francescani hanno realizzato importanti lavori di rimaneggiamento ma anche decorazioni, sculture e pitture, come un ciclo pittorico di cui rimane visibile solo la Crocifissione di Cristo nell’abside. La chiesa si divide in 3 navate e alcune pitture interne sono frutto di lavori di restauro eseguiti a metà Ottocento a opera dell’architetto Angelo Angelucci.
Jesi conserva un ottimo esempio di cinta muraria eretta tra il XIII e XIV secolo in laterizio per difendere il borgo dagli attacchi nemici che ancora racchiude il nucleo più storico della città. Il camminamento lungo le mura ora si estende per circa un chilometro e mezzo e permette di ammirare non solo i principali elementi difensivi come i torrioni, le porte d’accesso e le cortine ma anche una vista panoramica mozzafiato sulle colline circostanti. Lungo le mura si trovano ancora tre delle quattro porte d’ingresso alla città: Porta Bersaglieri, Porta Garibaldi e Porta Valle. Proprio quest’ultima è una delle meglio conservate ed è considerata un’opera architettonica imponente e testimonianza dell’importanza strategica di Jesi.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Jesi è una cittadina che offre una vasta gamma di opzioni di alloggio che vanno dagli eleganti hotel agli accoglienti B&B e sa rispondere anche in termini economici alle diverse esigenze dei suoi visitatori. La maggior parte delle soluzioni consigliate sorgono nel centro storico della città e permettono di raggiungere a piedi molti dei siti di interesse ma anche dei ristoranti. Un’altra alternativa è soggiornare presso uno degli agriturismi che sorgono tra le colline della Vallesina immersi nel verde della natura.
Jesi è facilmente accessibile dalle principali città italiane sia in macchina sia con i mezzi pubblici. È possibile arrivare in auto attraverso l’autostrada A14 (Bologna-Taranto) uscendo al casello di Ancona Nord e poi seguire le indicazioni per Jesi; in alternativa Jesi è servita dalla la Superstrada SS76 della Val d’Esino che si può percorrere fino alle uscite Jesi Est, Jesi Centro o Jesi Ovest.
Chi vuole viaggiare con i mezzi pubblici può raggiungere Jesi in treno servendosi della stazione ferroviaria cittadina che è ben collegata con le principali località marchigiane compresa Castelferretti – Falconara, ovvero la stazione che serve l’aeroporto. Lo scalo aeroportuale marchigiano Raffaello Sanzio, infatti, si trova a soli 16 km da Jesi.
Che tempo fa a Jesi? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Jesi nei prossimi giorni.
Jesi è un’affascinante cittadina dell’entroterra marchigiano e centro principale della Vallesina, un’area che si sviluppa lungo il corso del fiume Esino ed è ricca di borghi storici. In particolare, Jesi dista 30 km da Ancona, 45 km da Macerata e 100 km da Urbino.