Conosciuta anche come la “Città delle Cento Torri”, Ascoli Piceno è una cittadina elegante, ospitale e a misura d’uomo che è bello scoprire a piedi camminando per le sue stradine circondate da edifici in travertino. Le origini della città sono davvero antiche tanto che testimonianze dimostrano fosse già abitata durante l’Età della Pietra anche se secondo alcuni storici greci Ascoli è stata ufficialmente fondata da un gruppo di Sabini. Nel corso degli anni a questo territorio è stato dato il nome greco-romano di “Asculon” a cui poi Giulio Cesare ha aggiunto Picenum per identificare il fatto che si trovava nella regione del Picenum Suburbicarium.
Nel periodo medioevale il territorio cittadino ha visto la costruzione di oltre cento alte torri in pietra e da questo deriverebbe il nome “Città delle Cento Torri” anche se gran parte di queste sono poi state distrutte. Il suo centro storico ha saputo mantenere l’impianto medioevale e risulta di grande fascino il fatto che molti edifici sono stati costruiti usando i blocchi di travertino dalle vicine cave del Piceno.
Situata a pochi chilometri dal confine abruzzese, Ascoli Piceno attualmente si presenta come una cittadina marchigiana dal grande fascino che viene raramente inserita negli itinerari turistici della zona anche se il suo patrimonio storico, architettonico e gastronomico merita davvero di essere scoperto.
Ascoli Piceno ha un centro storico raccolto e accogliente che ha il suo cuore in due piazze principali: Piazza Arringo, la più antica, e Piazza del Popolo che ospita edifici importanti come il palazzo dei Capitani del Popolo e la chiesa di San Francesco.
Piazza Arringo è la piazza più antica e anche più grande della città sulla quale si affacciano edifici storici come il battistero di San Giovanni di origine medioevale, la cattedrale di Sant’Emidio e il Palazzo Vescovile che ora ospita il Museo Diocesano. Su questa Piazza, di forma rettangolare, si trova anche il Palazzo Comunale (noto anche come Palazzo dell’Arengo) che è sede dell’amministrazione comunale e della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.
Per un periodo al centro della piazza era stato installato un monumento in onore di Re Vittorio Emanuele II poi spostato presso i giardini pubblici mentre ora si trovano due splendide fontane in travertino. L’appellativo “Piazza Arringo”, o piazza dell’Arengo, ha origini medievali e deriva dal fatto che questo luogo in quegli anni era la sede per assemblee cittadine (definite come arringhi o arringhe) durante le quali il popolo si riuniva per esaminare proposte e deliberare.
Il Duomo di Ascoli, noto anche come cattedrale di Santa Maria Madre di Dio e Sant’Emidio, ha origini davvero antiche che sembrano risalire al V secolo d.C. dato che diverse testimonianze datano in questo periodo la costruzione di un primo edificio religioso cristiano. Quello che si sa per certo è che in questo luogo era presente un tempio pagano romano andato distrutto per lasciare spazio ad una prima chiesa che poi è stata più volte ricostruita. La facciata che ora possiamo ammirare risale al XVI secolo ed è stata realizzata su disegno di Cola dell’Amatrice con blocchi levigati di travertino
All’interno, invece, la chiesa vanta una pianta a croce latina suddivisa in tre navate da sei colonne sormontate da capitelli rinascimentali che sorreggono delle volte finemente decorate. Nell’area sotto il presbiterio si trova la cripta della cattedrale dedicata a S. Emidio e costruita attorno all’XI secolo per ospitare le reliquie del Santo Patrono di Ascoli. Tra gli oggetti presenti risulta di grande pregio “Il Braccio di Vannini” rappresentante una mano benedicente realizzata in argento che indossa nell’anulare un anello in rame dorato. Realizzata dall’artista Pietro Vannini, l’opera è considerata un capolavoro dell’oreficeria italiana del XV secolo.
Sempre su Piazza Arringo si trova il Battistero di San Giovanni che è considerato una delle più importanti testimonianze di architettura sacra in stile romanico tanto da essere stato inserito tra i monumenti nazionali italiani. Costruito completamente in travertino proveniente dalle cave della zona, il battistero risulta di difficile datazione anche se secondo alcuni storici la sua costruzione potrebbe risalire al VI secolo. L’edificio è stato poi più volte rimaneggiato nel corso dei secoli ed ora si presenta con un corpo di fabbrica di base quadrata sormontato da un tiburio ottagonale sovrastato da una cupola circolare. All’interno sono presenti una vasca circolare risalente al V-VI secolo e utilizzata per il rito battesimo ad immersione e una fonte battesimale del XIV- XV secolo collocata su di una colonna tortile.
Piazza del Popolo è l’altra piazza importante della città che viene anche chiamata il “Salotto di Ascoli” perché è considerata da anni come luogo di ritrovo. Qui, infatti, sorge lo storico Caffè Meletti che è stato aperto ad inizio Novecento ed ora si trova annoverato tra i 150 caffè storici d’Italia. Considerato una vera e propria istituzione è stato luogo preferito da importanti artisti, poeti, imprenditori, politici e gente comune.
Piazza del Popolo ha forme rinascimentali ed è circondata da un elegante loggiato che ospita siti di grande interesse come il Palazzo dei Capitani e la Chiesa di San Francesco. Considerata un’autentica gemma dell’architettura, la Piazza è anche la sede di importanti manifestazioni cittadine come il Carnevale e la Quintana, una rievocazione storica di origine medioevale con giostra equestre.
La Chiesa di San Francesco è stata costruita per commemorare la visita di San Francesco ad Ascoli Piceno avvenuta nell’anno 1215 ed è composta da un maestoso edificio religioso più due chiostri (maggiore e minore). L’inizio della sua costruzione risale al 1258 mentre il completamento è avvenuto nel 1549 dopo diverse interruzioni. La facciata è stata completamente realizzata con blocchi squadrati di travertino in muratura liscia ed ospita tre portali gotici con quello centrale che si contraddistingue per la ricchezza delle decorazioni.
La chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate suddivise da dieci pilastri che sorreggono degli archi e delle volte in stile romanico. Sul lato settentrionale si trovano il Chiostro Maggiore e il Chiostro Minore di San Francesco. Il Chiostro Maggiore realizzato dai maestri lombardi Giacomo di Giovanni e Giovanni Angelo di Marco da Bonera risale al XVII secolo ed è composto da 20 archi a tutto sesto, cinque per ogni lato. Al centro, invece, sorge un pozzo del XIV secolo finemente decorato con motivi gotici. L’area è anche chiamata Piazza della Verdura perché qui nei giorni settimanali avviene un mercato di frutta e verdura.
La Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno sorge presso il Palazzo Comunale e conserva all’interno opere d’arte di grande valore realizzate dal XVI secolo ai giorni nostri. In particolare il sito espone due creazioni di Carlo Crivelli, artista veneziano del XV secolo poco conosciuto in Italia ma molto famoso all’estero che è qui presente con due trittici di Valle Castellana. Altri importanti autori presenti sono Cola dell’Amatrice, Tiziano, Guido Reni, Magnasco, Mancini, Morelli e Pellizza da Volpedo. Le sale presentano arredi di grande pregio, specchiere e cassettiere del XVIII e del XIX secolo e lampadari realizzati con il vetro di Murano.
Appena fuori dal centro storico, vicino al famoso Sestiere di Porta Romana, si trovano i resti del Teatro Romano venuti alla luce grazie a dei lavori di scavo realizzati verso la metà del XX secolo. Il teatro risale all’età augustea e quello che è emerso sino ad ora dagli scavi che sono ancora in corso sono i resti dell’area nota come orchestra e quelli delle antiche “tribune”.
Le tribune erano le scalinate sistemate a semicerchio dove poteva sedersi il popolo per assistere alle rappresentazioni, mentre l’orchestra era la zona del palco. Purtroppo, il teatro è stato utilizzato anche come cava dalla quale reperire materiale per la costruzione della cinta muraria e di altri edifici in città. A meno di cinquecento metri da questo sito sono state scoperte altre testimonianze di epoca romana che sarebbero da ricondurre all’antico Anfiteatro.
Il Forte Malatesta è conosciuto come storica prigione dell’epoca medievale ma in realtà una struttura esisteva qui già al tempo dei romani ed era stata costruita a difesa del ponte sul fiume Castellano. Il nome deriva da Galeotto Malatesta condottiero delle milizie di Ascoli che aveva reso questo sito nel 1349 una fortezza simbolo del suo potere durante la guerra contro i fermani. Sette anni dopo aver cacciato Malatesta, Fra’ Cola da Turso che era un importante predicatore marchigiano convinse la cittadinanza a costruire vicino al Forte “la Chiesa de Santa Maria”
Verso la metà del XVI secolo, papa Paolo III Farnese decise di dare un nuovo volto alla Fortezza incaricando per questo progetto Antonio da Sangallo il Giovane che modificò gran parte della struttura. Con il passare del tempo il Forte Malatesta è stato convertito prima in caserma e infine, a partire dal 1840, è stato tramutato in carcere. Attualmente qui si trova il Museo dell’Alto Medioevo che conserva testimonianze e reperti archeologici che raccontano gran parte della storia di Ascoli Piceno dalla fondazione al periodo medioevale.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Ascoli Piceno non è una città molto grande ma vanta comunque un’ottima scelta di strutture in cui soggiornare durante una visita in quest’area. La zona migliore in cui dormire è sicuramente quella del centro storico che consente di raggiungere con facilità i principali siti di interesse e qui si trovano alberghi, boutique hotel e Bed&Breakfast a differenti fasce di prezzo.
A queste opzioni si aggiungono le sistemazioni collocate all’interno di splendidi palazzi storici che sono stati negli ultimi anni riconvertiti in strutture. Ascoli Piceno è a volte scelta come località in cui soggiornare da coloro che organizzano una vacanza di mare a San Benedetto del Tronto, Grottammare o le località abruzzesi come Alba Adriatica, ma vengono ad Ascoli perché questa non è solo più tranquilla ma anche più economica.
Chi vuole raggiungere Ascoli Piceno in auto provenendo dal nord Italia può percorrere l’Autostrada Adriatica A14 uscendo a San Benedetto del Tronto e poi proseguendo lungo il raccordo autostradale RA 11 fino all’uscita Ascolti Piceno. Da Roma, invece, Ascoli può essere raggiunta prima percorrendo l’Autostrada A24 Roma fino a Teramo e poi imboccando la A14 (in direzione Ancona) fino a S. Benedetto del Tronto dove si può prendere la RA11.
Chi viaggia in treno deve sapere che la stazione con treni ad alta velocità più vicina è San Benedetto del Tronto che sorge lungo la linea Bologna-Lecce. I collegamenti tra S. Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno avvengono tramite una linea ferroviaria locale oppure grazie ad un servizio bus della Società START. La stessa società ha linee autobus che collegano Ascoli Piceno anche con Roma in meno di tre ore.
Gli aeroporti più vicini ad Ascoli sono Pescara (80 km) e Ancona (125 km) che però non presentano collegamenti diretti con la città e bisogna sempre cambiare mezzo a San Benedetto del Tronto.
Che tempo fa a Ascoli Piceno? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Ascoli Piceno nei prossimi giorni.
Ascoli Piceno è una cittadina che si trova nell’area più meridionale della regione Marche, a pochi chilometri dal confine con l’Abruzzo. Ascoli Piceno dista 35 km da Alba Adriatica, 37 km da San Benedetto del Tronto e 40 km da Grottammare.